Sara Stefanovic
Perché affidarsi a un'agenzia creativa?
Cosa facciamo se ci fa male un dente? Andiamo dal dentista. E se si rompe la lavatrice? Chiamiamo l’idraulico. Tuttavia, quando si tratta di comunicazione e creatività, cediamo alla tentazione del fai da te. Preferiamo rivolgerci a tutorial trovati sul web piuttosto che a un’agenzia creativa. Il risultato? Un disastro.
Lo scarso successo della nostra impresa, dovuto all’essenziale incompetenza in materia, comunque non ci tocca. Tendiamo pensare sia il pubblico a non capire quello che vogliamo trasmettergli. Finiamo per chiedere aiuto a dei professionisti quando, ormai, è oggettivamente troppo tardi.
Quando si tratta di comunicazione o, più in generale, di creatività, dunque, tutti la prendiamo molto sul personale e ci lasciamo cullare dalla sfiducia nei confronti del professionista. Ma l’agenzia creativa non si occupa solo dell’aspetto creativo, anzi, questo è l’ultimo step di un lungo processo che abbraccia varie mansioni.
Prendiamo come esempio un progetto di comunicazione. Le agenzie creative si occupano di tanti aspetti come: l’analisi del mercato e delle tendenze, la strutturazione del progetto e lo sviluppo strategico e così via. Una volta preso in mano il progetto l’agenzia se ne occupa a 360° anche avvalendosi del supporto di professionisti esterni.

Quindi, perché avvalersi di un’agenzia creativa?
La creatività, come abbiamo anticipato, è solo parte del processo di creazione e comunicazione di un’identità, che si tratti di brand identity o personal branding. L’agenzia creativa ascolta attentamente le preferenze del cliente e propone più versioni in modo da avvicinarsi il più possibile al suo ideale estetico. Nel frattempo, però, porta avanti una serie di operazioni parallele necessarie per raggiungere l’obiettivo concordato.
Molte realtà creano canali di comunicazione auto-gestiti, commettendo errori come l’utilizzo di gergo aziendale o tecnicismi sconosciuti ai più. Questo tipo di comunicazione, comprensibile ai membri ristretti della realtà aziendale, crea un senso di esclusione nei confronti dell’esterno e viene percepita come poco autentica.
Gli utenti che giungono piattaforme mal gestite si sentono spaesate e non si sentono incoraggiate all’interazione. Questo spesso accade nelle piccole e medie realtà che muovono i primi passi nel mondo digitale ed è la causa del fallimento della comunicazione; ai clienti interessa il vantaggio che trarranno dall’acquisto del prodotto o servizio, non una lista di specifiche tecniche.
La migliore opzione è mettere da parte le nostre ambizioni creative, almeno all’inizio, e lasciarsi guidare da chi sa come rivolgersi al nostro target instaurando un rapporto di fiducia e invitandolo a diventare parte integrante dell’azienda.