Michela Stefani
L’architettura di Le Corbusier
Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Édouard Jeanneret-Gris, è sicuramente una delle figure più importanti dell'architettura moderna, nonché maggior esponente del Razionalismo architettonico.
Un urbanista, pittore e designer di grandissima rilevanza: come potevamo, noi di MiBe, non dare almeno un occhio alla vita e alle opere di un personaggio del genere?
"L'architettura è un fatto d'arte, un fenomeno che suscita emozione, al di fuori dei problemi di costruzione, al di là di essi. La Costruzione è per tener su: l'Architettura è per commuovere".
LA VITA
Le Corbusier nacque in un villaggio svizzero da una madre musicista e un padre amante della natura e delle lunghe passeggiate nel verde che si guadagnava da vivere smaltando i quadranti degli orologi. La sua fu un’infanzia serena e il giovane Le Corbusier crebbe con la consapevolezza che avrebbe seguito le orme del padre, diventando orologiaio.
Nonostante la bravura in questo mestiere il giovane Le Corbusier era però palesemente insoddisfatto: non riusciva a vedersi come un eterno smaltatore di quadranti.
Fu però l’incontro con un docente formato all’Accademia di Belle Arti di Parigi che permise a Le Corbusier di vedere oltre al mondo degli orologi. Questo docente infatti, Charles L'Eplattenier, tramite un metodo educativo che puntava a sviluppare le sue doti artistiche a 360°, strizzando l’occhio al’Art Noveau, gli propose di diventare architetto.
Fu sotto la sua supervisione che Le Corbusier lavorò alla sua prima esperienza in questo ambito, la Villa per Louis Fallet.
"Uno dei miei maestri [un maestro straordinario] mi strappò con dolcezza a un destino mediocre. Volle che fossi architetto. L'architettura e gli architetti mi facevano orrore ... Avevo sedici anni, accettai il verdetto e obbedii: mi detti all'architettura".
I 5 PUNTI DELL'ARCHITETTURA DI LE CORBUSIER
Con il passare degli anni il suo estro artistico e la sua predilezione per linee geometriche semplici ma efficaci, l’utilizzo del cemento come protagonista della sua architettura, divennero per Le Corbusier dei marchi di fabbrica.
Sviluppò così cinque punti fondamentali che concretizzassero le sue idee architettoniche:
• I pilotis: erano pilastri sottili che sorreggono l’edificio. Nella casa di Le Corbusier infatti non era previsto il pianterreno, una zona dell’edificio spesso umida e buia. Oltre che strizzare l’occhio all’estetica, questa scelta riduceva al minimo l’impatto ambientale.
• Il toit terrasse (tetto a terrazza): caratterizzato da un giardino pensile e lucernario, permetteva all’edificio di combinarsi in modo piacevole con l’ambiente esterno, in onore dell’infanzia legata alla natura e alla montagna di Le Corbusier.
• La fenêtre en longueur: detta anche finestra a nastro, è una lunga vetrata orizzontale che attraversa tutte le superfici del perimetro, un modo innovativo per innondare la stanza di luce naturale.
• Il plan libre: Le Corbusier ha ideato delle piante dei vari piani dell’edificio libere e indipendenti l’una dall’altra, con la disposizione degli ambienti che si adatti alla sua funzione.
• La façade libre: il concetto della facciata libera di Le Corbusier si basa sul principio secondo il quale tutte le superfici esterne hanno uguale dignità ma diversa funzione.
Così l’idea della facciata principale dell’edificio sparisce.