Michela Stefani
L’architettura del ferro e del vetro: il progresso nel 1800
Aggiornamento: 16 gen
Spesso ci capita di rimanere incantati davanti agli immensi grattacieli in ferro e vetro di Milano, passeggiando in zona CityLife: sarà capitato anche a voi di credere, anche solo per un attimo di essere stati proiettati cent’anni avanti, nel futuro.
Quel quartiere, un’eccellenza sul territorio italiano, trasuda modernità con il suo design all’avanguardia.
Ma non è forse questo il vero senso della modernità? Proiettarci in avanti, farci intravedere un universo di possibilità non ancora realizzate che, forse, saranno la quotidianità dei nostri nipoti e pronipoti.
E se vi dicessimo che non siete i soli ad aver provato questa sensazione? Ebbene si, c’è stato almeno un altro momento nella storia in cui il progresso si è fatto tanto tangibile e reale. Sembra paradossale ma, per conoscerlo, dobbiamo viaggiare indietro nel tempo e tornare a metà ‘800, durante la Seconda Rivoluzione Industriale, momento in cui per la prima volta l'architettura del ferro e del vetro ha preso piede in Europa.
CRYSTAL PALACE
Il primo esempio imprescindibile di questa architettura è sicuramente Crystal Palace, un tempo situato ad Hyde Park, a Londra.
Ma facciamo un passo indietro: nel 1851, nel paese più all’avanguardia del tempo, il Regno Unito, si tenne una vera e propria celebrazione del progresso e della modernità, la prima Esposizione Universale.
Parteciparono all’evento molti architetti, designer, ingegneri e inventori dell’epoca, tutti a raccolta per mostrare al mondo le loro idee rivoluzionarie. Alla fine l’idea più brillante fu quella di Joseph Paxton, l’ideatore del Cvrystal Palace.
Si trattava di un’enorme struttura in ghisa e vetro arricchito e sorretto da archi, colonne in ferro e un soffitto in vetro.
Tutto ciò non era, per i londinesi dell’epoca, a dir poco futuristico.
“Voglio che sia tentato anche l'impossibile.” James T. Kirk
Il quel caso l’impossibile fu tentato e realizzato, non c’è dubbio.
Nel Crystal Palace vennero esposti soprattutto macchinari, ma anche mobili di design e piante rare. La parte più bella? Non ci volle molto tempo per mettere in piedi la struttura: questa chiesa del futuro, con tanto di navata centrale a gradoni e transetto con volta a botte venne creata in pochi mesi.
Sarebbe bellissimo poter visitare il palazzo di vetro e ferro oggi ma, purtroppo, l’edificio venne bruciato da un incendio nel 1936.
LA TOUR EIFFEL
Evidentemente le Esposizioni Universali sono un terreno fertile per le buone idee – e ci mancherebbe!
Nel 1889 Parigi vide la realizzazione di una grande opera in ferro che tutt’oggi attira nella capitale francese milioni di turisti: signori e signore, la Tour Eiffel.
Volete sapere una curiosità interessante? Appena realizzata, i parigini non vedevano l’ora di disfarsene: gli abitanti della capitale francese non tolleravano proprio la vista del traliccio alto 300 metri.
Ritenevano infatti che rovinasse la vista della bella città dallo stile notoriamente elegante e raffinato.
Fortunatamente i governanti della Parigi dell’epoca non diedero troppo peso all’opinione popolare e la Tour Eiffel oggi è visitabile da chiunque voglia ammirare Parigi dall’alto.
Grazie ai suoi diversi ballatoi, situati su più livelli, è possibile salire fino alla cima della torre tramite una lunghissima sequenza di scale o un più pratico ascensore.
“Mi piace anche la Torre Eiffel, ma non posso averla nel mio giardino.” - Josè Mourinho
E voi cosa dite, cos’è per voi il futuro?