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  • Immagine del redattoreMichela Stefani

Il design targato Vignelli: un nome, una garanzia

Per tutti gli appassionati di design, ma anche per coloro che hanno un pò di cultura generale, il nome Vignelli sarà sicuramente noto.

Un nome, una garanzia di design di alta qualità, idee brillanti e soluzioni interessanti.

In questo articolo parleremo di un designer che ha fatto la storia del design italiano.


BREVE PANORAMICA SULLA STORIA DEI VIGNELLI

Massimo Vignelli e sua moglie Lella sono stati due appassionati sostenitori del design moderno, nonché instancabili e creativi artisti.

Massimo Vignelli nasce a Milano il 10 gennaio 1931. Nel 1949, a soli diciotto anni, il giovane Vignelli partecipa al Congresso Internazionale di Architettura Moderna a Bergamo. Qui avrà la grande occasione di conoscere i migliori architetti europei dell'epoca, esperienza che, per un giovane entusiasta come lui, resterà impressa nella mente per gli anni a venire.

Dopo aver studiato Architettura al Politecnico di Milano, Massimo Vignelli ottiene il suo primo vero progetto: la realizzazione di alcune lampade di vetro soffiato per la Venini Glass di Venezia.

Il grande, entusiasmante passo, avverrà però qualche anno più tardi, a seguito dell’incontro con sua moglie Lella, che sposerà nel 1957.

Dopo poco tempo la coppia si trasferisce negli Stati Uniti, prima nel Massachussets e poi a Chicago, dove la coppia creativa lavora a progetti sempre più interessanti.

Nonostante i due designer stiano vivendo il loro personale sogno americano, non si dimenticano del loro paese e nel 1964 fondano il loro primo studio di design a Milano.



LA METROPOLITANA DI NEW YORK

Ogni artista che si rispetti deve la sua fama a un colpo di genio, a un’opera particolarmente interessante che nel corso degli anni continua ad avere impatto sulla cultura di massa.

Per Massimo Vignelli è stato lo stesso con la mappa della metropolitana di New York.

Da sempre considerata un vero e proprio labirinto, prima dell’intervento di Massimo Vignelli, era molto semplice per gli abitanti di New York perdersi in quel groviglio di tunnel sotterranei che era la metropolitana.

Un vero incubo: segnaletica confusa, più treni che usavano gli stessi binari, nessun colore a segnalare i percorsi. Recarsi ogni giorno al lavoro poteva diventare un’impresa degna di Ulisse...non il miglior modo con cui iniziare la giornata! Immaginate cosa succederebbe se una situazione simile si verificasse oggi a Milano, tra le 7.00 e le 8.00 del mattino? Esatto: grasse risate e ceffoni a pioggia.

Così nel 1966 la Unimark fu incaricata di risolvere il problema e all’epoca Massimo Vignelli ne era il direttore.

Nel 1972 comparve per la prima volta la sua iconica mappa che conteneva indicazioni precise sulla circolazione dei vari treni, sulla geografia del luogo, i collegamenti nei vari quartieri e informazioni scritte su come raggiungere le varie destinazioni.

La mappa però non venne subito apprezzata dal grande pubblico, che trovava la sua schematicità un po' eccessiva e perfino ridondante.

Ci volle del tempo e alcune modifiche al progetto iniziale per ottenere la mappa che tutti utilizzano attualmente a New York.

Tuttavia, i designer di tutto il mondo concordano sull’apprezzare la purezza e chiarezza di quello che, alla fine, era più un diagramma della metropolitana, che una mappa.


E voi che rapporto avete con le metropolitane e le loro mappe? Vi siete mai fermati a riflettere sul fatto che, dietro a una mappa chiara e precisa, ci sia il lavoro di un team di esperti che l’anno progettata, curandola nei minimi dettagli?

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